PROIEZIONI INFANTILI

Fino a quando ho scritto e letto non mi sono mai posta questa domanda. Da lettrice accanita fin da bambina ho sempre tenuto il naso là tra quelle pagine di vite altrui. Ma non so effettivamente se io leggessi per evadere o per trovare me stessa. In alcuni tratti di personaggi vedevo me, è vero, ma spesso m'attiravano personaggi opposti a me, proprio diversi. Forse per proiettare su di loro quelle parti di me che non accettavo? Un persona può attuare questa proiezione? Qui ci vorrebbe un esperto a rispondere. Cioè intendo: tutti quei meccanismi dell'infanzia che fanno parte dello sviluppo interiore di un bambino sono presenti? O forse ci vogliono altre cose che giungano a far proiettare se stessi o introiettare o a far avvenire altri processi psicologici? E come si può ovviare poi a ciò da adulti?

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