FORESTA

Quando stavo giù guardavo il mare, immaginavo cosa potesse starci al nord, immaginavo di viaggiare, di andare oltre.. Avevo tanti sogni e tante idee in testa, progetti e aspettative. Ma poi sono rimasta molto delusa. Mi hanno fatta sentire non ben accolta, non desiderata, non voluta, " foresta" come chiamano qui coloro che non sono del posto. Però è strano poi sentire gente parlare di Camilleri in modo entusiasta e sentir parlare della Sicilia in modo entusiasta ( perchè quasi tutti vanno in vacanza al sud per le ferie). Perciò non li capisco affatto. Ho vissuto nello stesso paese di Camilleri. Mio padre prendeva il cafdè al bar con lui. Ho rifiutato una raccomandazione per i miei libri. Ma lui è ossannato e io sono oggetto di razzismo. È davvero molto strano questo atteggiamento ambiguo. E i primi anni sono stata molto male, ho avuto un disagio estremo perchè è stata la prima volta in vita mia che ho testato un'ospitalitá cosí ostile nei miei confronti. Eppure quel mare prometteva sogni immensi, grandi opportunitá, ma per una persona sensibile come me forse solo il silenzio dei boschi è accogliente. Infatti cogli anni ho iniziato io ad evitare la gente di qua, ho iniziato a non volerli vedere e a rifiutarli perchè la sofferenza che mi hanno fatto provare è stata troppo grande e quel mare era meglio attraversarlo ma andare altrove. Sí, è vero, se potessi tornare indietro non verrei più qui, e l'ho sconsigliato a tutti di venire qua. In mezzo a tanta pessima gente ostile ho trovato una sola persona, delposto, che mi guarda e mi parla come un essere umano. Una soltanto e basta. E gliel'ho anche detto come ho sofferto tanto in questo posto cosí inospitale e lei mi ha dato ragione e mi ha detto " neanche io ci vivrei, siamo proprio antipatici. "