L'UOMO COL MOCIO IN MANO
Se volete un’idea del perché il patriarcato è tutt’altro che finito, potete provare con l’agghiacciante intervista di Riccardo Scamarcio a “Belve”.
A un certo punto Francesca Fagnani gli ricorda una vecchia frase pronunciata dall’attore in cui dichiarò che “l’uomo è capobranco e la donna gli sta accanto e accudisce i figli”.
Avrebbe potuto scusarsi, approfittare dell’occasione per dire qualcosa, non dico di progressista, ma almeno dignitoso sul tema. Invece Scamarcio si avventura in una serie delirante di discorsi da bar.
“Però, diciamo, nel gioco delle parti, nel nucleo familiare… è un gioco questo.
Io poi sono sempre stato con donne super indipendenti (sì, insomma, l’equivalente sessista di “ho molti amici gay”, ), per cui nei fatti non posso essere tacciato di essere una persona così arretrata.
A casa, che dobbiamo fa’? Dobbiamo lavare per terra noi? Una volta ogni tanto se po’ pure fa, però nel gioco delle parti uno fa il maschietto, una fa la femminuccia, poi siamo intercambiabili.
Fagnani a quel punto gli chiede: “Ma perché, le donne devono fare le pulizie?”
“Eh sì, a lavare le mutande.”
Una caterva di becerume sessista condito da luoghi comuni anni ‘50, ma, quando la cosa gli si è sfuggita di mano, se n’è uscito con la formuletta magica. “Dai, sto scherzando”.
Il problema non è nemmeno quello che pensa Scamarcio (ce ne frega il giusto), e neppure se scherzasse o meno (per certi versi è pure peggio), ma che questo è il pensiero unico nel 70% dei bar, degli spogliatoi italiani e della maggioranza politica di questo Paese.
E no, non è uno scherzo.
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