I TRAUMI INFANTILI
Uno studio condotto dall’Università del Michigan (Duchowny et al., 2024) ha messo in luce una relazione interessante, e al contempo preoccupante, tra le esperienze traumatiche vissute durante l’infanzia e la funzionalità muscolare in età avanzata. Non si tratta infatti solo di effetti psicologici o comportamentali: i traumi precoci sembrano lasciare in chi li sperimenta anche un’impronta fisiologica profonda, compromettendo il metabolismo muscolare con il passare degli anni. I ricercatori hanno utilizzato i dati del Progetto SOMMA (acronimo che in italiano si traduce come: "Studio dei Muscoli, della Mobilità e dell’Invecchiamento") un’indagine su 879 individui over 70, i quali hanno fornito campioni di tessuto muscolare, grasso e altri materiali biologici, oltre a rispondere a questionari dettagliati. Il 45% dei partecipanti ha riportato di aver vissuto uno o più eventi avversi durante l’infanzia. Le analisi hanno rivelato che, indipendentemente dal genere, coloro che avevano sperimentato avversità infantili presentavano una ridotta produzione di ATP, l’“energia chimica” che alimenta i processi cellulari. Mediante biopsie muscolari, è stato poi analizzato lo stato di due processi chiave: la produzione di ATP e la fosforilazione ossidativa, un meccanismo metabolico che sintetizza questa molecola essenziale. I risultati suggeriscono che le esperienze traumatiche infantili alterano i mitocondri, le centrali energetiche delle cellule, influenzando negativamente la capacità del muscolo scheletrico di funzionare correttamente. Questo aspetto è cruciale, poiché una disfunzione mitocondriale è strettamente correlata a esiti negativi nell’invecchiamento, come l’insorgenza di malattie croniche e la disabilità fisica. Questa ricerca offre un’ulteriore evidenza di come i traumi vissuti nei primi anni di vita possano imprimersi “sotto la pelle” e influenzare la salute fisica a lungo termine. Non è solo la mente a portare le cicatrici dell’infanzia, ma anche il corpo, con conseguenze che possono emergere decenni più tardi. Il ché sottolinea ancora una volta l’importanza di investire in programmi di prevenzione e supporto precoce destinati, in particolare, ai bambini che vivono in situazioni avverse. Questo non solo per una questione etica e di tutela dei diritti e della salute umana – psicologica e fisiologica – ma anche perché proteggere e garantire il sano sviluppo dei più piccoli è fondamentale per la costruzione di una società più sana, resiliente e longeva, capace di affrontare le sfide del futuro con basi solide e prospettive sostenibili.
(https://www.science.org/doi/10.1126/sciadv.adj6411)
Il rapporto stretto tra psiche e soma.
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