IL LUCCIO AFFAMATO
È una potente metafora tratta dal libro di Jim Dornan “Piano on the beach” … non sono sicuro che sia lui l’autore originale .. la cito ugualmente perché mi ricorda l’importanza di superare le nostre paure e di non lasciare che i fallimenti passati determinino il nostro futuro. Certo, queste righe non cambieranno istantaneamente le nostre vite ma queste piccole gocce contribuiscono a mio avviso a rendere il bicchiere mezzo pieno…
….molti anni fa è stato condotto un potente esperimento scientifico in cui veniva messo un grande luccio , che è un pesce molto vorace, in un acquario e che veniva regolarmente nutrito con dei piccoli pesci.
Una telecamera registrava tutto quello che accadeva per un periodo di alcuni giorni.
Dopo un po’ di tempo gli scienziati cambiarono le condizioni mettendo una barriera di vetro tra il grande luccio e i piccoli pesci.
Ogni volta che il luccio cercava di mangiare i piccoli pesci veniva arrestato dalla barriera di vetro.
Dopo ripetuti fallimenti , il dolore associato al picchiare il naso sul vetro e non ricevere cibo in cambio, il luccio smise di tentare di attaccare i piccoli pesci.
Quando constatarono che il luccio era estremamente affamato gli scienziati rimossero la barriera di vetro permettendo così ai piccoli pesciolini di nuotare liberi su tutto l’acquario .
I piccoli pesci diventarono totalmente disponibili come cibo per l’affamatissimo luccio.
Alla grande sorpresa di tutti gli scienziati, il grande luccio non fece alcun tentativo di mangiare i piccoli pesci.
Il luccio stava nuotando in un acquario letteralmente pieno di cibo ed era affamato al punto della disperazione, ma ciò nonostante non tentava nemmeno di mangiare i piccoli pesci.
Dopo così tanti tentativi falliti e il dolore associato alla cattura dei piccoli pesciolini il luccio si era convinto che non avrebbe più tentato.
Il grande luccio morì di fame in un acquario pieno di cibo.
Il cibo non era inottenibile, era il luccio che era credeva che il cibo fosse inottenibile.
Quante persone oggi sono in una simile situazione?
Si ricordano di dolorosi tentativi di raggiungere il successo, di passati fallimenti, l’imbarazzo di aver mancato un obiettivo, momenti di scoraggiamento, di rifiuto che hanno sviluppato la convinzione che il successo sia inottenibile.
Ora, se può morire un luccio, un pesce vorace, di fame in un acquario pieno di pesci è altrettanto possibile per un uomo morire irrealizzato in un mondo pieno di opportunità.
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