BIANCANEVE E I SETTE VASI

C'era una volta Biancaneve una rider di cibo esotico. Ogni sera correva sulla sua bici per portare cibo a tanta gente. Era velocissima e sembrava mai stanca. Ma non era cosí. Infatti Biancaneve quando finalmente arrivata a casa stramazzava sul tappeto dell'ingresso e non riusciva mai ad arrivare al letto. Una sera pioveva a dirotto e le ruote della bici di Biancaneve slittavano spesso e lei rischiava di finire schiantata a terra. Ad un certo punto Biancaneve si ferma davanti una piccola traversa buia da dove sente arrivare un piccolo miagolio. Allora appoggia la bici al muro e scende a vedere chi c'è nel buio. Prende la torcia dalla tasca e l'accende ma vede solo dei vasi di terracotta messi a casaccio un secchio dei rifiuti. Il miagolio riprende e Biancavene prova a scostare i vasi e nota un minuscolo battufolo di pelo chiaro. Allunga la mano e prende il gattino che ha ancora gli occhi chiusi e trema tutto perchè è fradicio fino al midollo. Lo mette nella tasca dentro la giacca e va verso casa sua. Chiama il titolare del ristorante e gli dice che ha bucato una ruota e ritarderá. Arriva a casa. Chiude la bici bell'atrio e sale sù in camera sua. Cerca una piccola scatola e qualcosa per asciugare il gattino. Lo asciuga tutto e lo mette nella scatola. Poi cerca del latte in frigo e dopo va in bagno a cercare una siringa. La trova. Mette il latte nella siringa e sfama il piccolo gattino, che ciuccia avido il dolce latte. Biancaneve è contenta e mentre lo guarda mangiare pensa di dargli un nome e le viene in mente ZOZO. Cosí dopo averlo sfamato lo vede addormentarsi sereno e allora lo lascia lí al calduccio e torna a lavorare in strada. Torna subito al ristorante a prendere le nuove consegne e riprende a correre. Quando è quasi l'alba eccola tornarsene a casa, contenta di avere chi l'aspetta. Apre la porta, vince la stanchezza e va verso la scatola. Il gattino dorme ancora. Allora cade a terra e s'addornenta pure lei. Quando il sole è giá alto il suo stomaco gorgoglia e Biancaneve si sveglia affamata. Si alza appena un pò appoggiandosi col braccio e vede ZOZO ancora addormentato. Le sembra strano che non sia sveglio. Prova ad accarezzarlo ma lui non reagisce. Le viene un atroce dubbio e lo gira mettendolo a pancia in sú per vedere se respira ma il corpicino del gattino è rigido e il petto non si gonfia ma è fermo. Biancaneve capisce che è il gattino è morto. Si mette a piangere come se fosse morta pure lei. Era convinta d'aver trovato un piccolo amico e che lui potesse rimanere con lei, crescere e giocare con lei. Ma ZOZO è morto. Chiude la scatola. Chiama un suo amico che vive in una casa col giardino e gli chiede se può seppellirlo lá. Il suo amico le dice ok e lei va da lui e gli racconta cosa è successo. Poi dopo va a pranzo col suo amico, che capisce che la ragazza è triste, e da cui ha un pò di conforto. Poi la sera torna a lavoro. Tutta la notte fa le consegne e all'alba torna a casa. Ma prima di aprire la porta di casa sua sente un miagolio. Appoggia l'orecchio alla porta e continua a sentire miagolare. Apre la porta e non vrde niente di strano. Si mette a cercare il gattino come se fosse ancora vivo. Lo cerca dovunque ma non lo trova. Eppure ha sentito miagolare. Stramazza a terra, piangendo di nuovo, e s'addormenta.

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